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Vedo Giorgio Gaber in TV, e penso a questo post

Facciamo un gioco, quello del “se fosse una fotografia”. Se Milano fosse una fotografia? Molti di voi risponderanno: nebbia, facce grigie, tangenziale, palazzoni, periferia, traffico, metro affollata. Chiedetelo a me. Dai, dai, dai, chiedetemelo. Per me è “Sabato pomeriggio, vicolo vicino a San Nazaro (traversa di Corso di Porta Romana), sole, sto andando alla Hoepli a piedi”. Come? Nelle fotografie non esce il giorno della settimana? Ma nelle mie fotografie-ricordo mentali sì! In realtà ne ho molte altre, di fotografie di Milano, molto belle devo dire. Aperitivo in Brera, giorno infra-settimanale, un uccellino sbrana resti di pane accanto a me. Sono in auto in Via Padova, sto andando alle prove del coro (per trovare del romanticismo in Via Padova ce ne vuole, eppure…) Motorino, giro intorno al Castello Sforzesco. Ore 19.00, torno a casa, son davanti alla forneria di Corso di Porta Vigentina, (vorrei svaligiarla), suonano le campane della Chiesa, gente s

Dal mio punto di vista

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Eh, che volete che vi dica, a un certo punto mi son trovato in questo posto buio, ma tutto sommato confortevole, dal quale sentivo rumori e suoni piuttosto attutiti e luci strane. Sentivo sempre una persona che cantava, mi sembrava di stare ad un concerto. Solo che giravano sempre due o tre canzoni, me le ricordo anche ora. Poi ogni tanto sentivo voci più forti, come più vicine, poi... stop... rumori strani, penso sia stato "il mondo là fuori". Mi piaceva ballonzolare lì dentro, da quanto ho capito son stato a Venezia, in Toscana, a Parigi, ho parlato con degli ucraini e degli austriaci, e poi prendevo il treno. Che figo, penso di aver preso più treni io prima di nascere, rispetto ai miei nonni materni in tutta la loro vita! Poi una sera la mamma e il papà (ora ho capito chi erano) mi hanno portato a fare un aperitivo allo Swami, a Milano, io ero già a testa in giù, pesavo un casino e sinceramente mi ero rotto di non poter partecipare alle loro serate, quindi ho deciso c

Post triste, scritto a più riprese, mentre Giorgio dorme

La legge della Santa Lucia in casa nostra aveva poche regole, una su tutte: non si va in sala a vedere i regali se non siamo pronti tutti 6. Quindi io e mia sorella ci svegliavamo per prime   prestissimo e iniziavamo ad andare a svegliare gli altri, per far in modo di trovarsi tutti assonnati e infreddoliti davanti alla porta che divideva la “zona notte” dalla “zona giorno”. “Ci siamo tutti?” Ok, allora si poteva aprire la porta per vedere i regali e sprigionare la gioia della sorpresa. Questa regola è rimasta, anche quando gli anni erano 25, 30, 34. L’ultima Santa Lucia tutti insieme è quella del 2003, dato che nel 2004 ti sei sposato. E nel 2003 io avevo 22 anni, tu 34… e quando ci siamo svegliati ed aspettati tutti alla porta ci siamo fatti una risata, o meglio, tu hai detto qualcosa come “siamo dei cretini, non si può ancora fare ‘sta cosa”…eppure… il momento di magia era in qualche modo uguale. Stamattina Santa Lucia mi ha portato il GreatestHits di Lucio Da